BHUTAN - INDIA
Bhutan - India
Bhutan ed il festival di Ura, Sikkim, West Bengala ed Assam
Programma di Viaggio 21 Giorni – Cod. AC 405
Il Bhutan è l’ultimo rimasto dei regni buddhisti himalayani, uno dei luoghi più remoti e meno visitati al mondo che, da poco più di vent’anni, ha scelto di aprire i suoi confini solo ad un turismo rispettoso della sua cultura e delle sue tradizioni. Un luogo da visitare soprattutto in occasione delle grandi feste religiose (tsechu), quando i monasteri-fortezza aggrappati agli strapiombi si riempiono di pellegrini e si animano di danze. Gli tsechu sono festività tibetane che si tengono almeno una volta l’anno in ogni dzong (monastero). Al fine di acquistare meriti ogni bhutanese è tenuto ad assistere ad almeno uno teschu nel corso della sua vita. Questi festivals commemorano, attraverso danze mascherate, la vittoria del buddhismo sull’antica religione bon; le danze raccontano diversi episodi della vita del maestro tantrico Padmasambhava, venuto dall’India per evangelizzare il Tibet e fondatore della scuola religiosa Nyungmapa (berretti rossi): è questa chiesa degli antichi che sopravvive in Bhutan. Durante gli tsechu per parecchi giorni si alternano danze rituali e laiche, buffonerie di clowns e cerimonie ricche di mistica religiosità.
1° giorno: Italia/Delhi
Partenza dall’Italia con volo di linea per Delhi. Pasti e pernottamento a bordo.
2° giorno: Delhi/Calcutta
Arrivo a Delhi in mattinata e, dopo il disbrigo delle formalità d’ingresso, coincidenza con il volo Air India per Calcutta. Arrivo previsto dopo circa due ore di volo e trasferimento in hotel. Sistemazione nelle camere riservate ed intera giornata dedicata alla visita della città, la cui storia è strettamente legata alla storia della East India Company, la mitica Compagnia Inglese delle Indie e le rotte commerciali asiatiche. Ubicata sul Golfo del Bengala, il sito venne scelto nel lontano 1690 da un funzionario della Compagnia delle Indie perché ritenuto ideale per fondare una città e costruire un porto. Si chiamava in quel tempo Kalikata. Dal 1690 alla metà del 1800 si sono succeduti gli imperatori Mughal, abili Khan e Nawab, tutti impegnati a garantire ospitalità e protezione alla Corona britannica in cambio di denaro. La Corona provvede a costruire una città monumentale dotandola di strade, ponti, industrie, collegi e università (1852), teatri e giornali. La città di Calcutta diventa la città Presidenziale dell’impero britannico sino al 1911 quando la capitale viene spostata a Delhi poiché a Calcutta il movimento di indipendenza inizia a rafforzarsi e a creare problemi. Nel 1913 nasce a Calcutta Rabindranath Tagore, filosofo, poeta, scrittore, ideatore del movimento indiano di arte moderna cui verrà conferito un premio Nobel nel 1913. Nel 1929 approda in città presso la Bengal Loreto Mission – un ordine cattolico irlandese – AGNES GOINXHA BEJA (bocciolo di rosa in albanese). Proviene dal noviziato effettuato presso la sede di Darjeeling dove ha conosciuto già una tremenda miseria. Colpita dall’immensa miseria, e malattie di questa città, inizia immediatamente a mettere in pratica il concetto di carità. Nel 1947 con il permesso dell’Arcivescovo di Calcutta fonda l’Ordine delle Missionarie della Carità indossando il sari bianco bordato di blu che contraddistinguerà l’ordine. Inizia a raccogliere, soccorrere e curare i diseredati, malati e abbandonati nelle strade e nelle immondizie istituendo un sistema logistico tutt’ora perfettamente funzionante. Diventerà famosa nel mondo con il nome di Madre Teresa di Calcutta, alla cui memoria la città è indissolubilmente legata. Le verrà conferito il premio Nobel. Carismatica, instancabile, conosce i potenti del mondo e li invita a finanziare i suoi progetti. Nel 1981 arriva in città il giornalista-scrittore francese Dominique Lapierre. Scioccato dalla miseria sorridente delle moltitudini di emarginati fonda ben presto una Associazione per soccorrere l’infanzia abbandonata. Incontra Madre Teresa, diventa il suo braccio destro, conosce James Stevens che già aveva fondato una casa per bambini lebbrosi vendendo tutti i suoi beni. Inizia così la grande opera di Dominique Lapierre che insieme alla moglie pubblica romanzi di grandissimo successo e con i proventi finanzia continuamente le numerosissime opere a favore dei diseredati. Il punto che segna l’inizio di questa grande opera di solidarietà è il Kali Mandir, antico tempio dismesso presso Kali Ghat. In questo edificio dedicato alla dea Kalì nera, che tutto distrugge per rinnovare, Madre Teresa negli anni ’50 allestisce il primo centro di raccolta dei moribondi cui viene assicurata una morte accettabile, benedicendoli nel rispetto della propria religione: l’acqua del Gange per gli Hindu, il Corano per i Musulmani e l’Olio Santo per i Cattolici. Rientro in hotel. Pernottamento in hotel.
3° giorno: Calcutta
Prima colazione, incontro con la guida e partenza per la visita a Howrah South Point.
Il quartiere è contraddistinto dal Ponte sul fiume Hoogli, un ramo del Gange, a campata unica, uno dei simboli della città, notevole opera realizzata all’inizio del 1900. Vi transitano giornalmente 100 mila veicoli e un numero imprecisato di pedoni. Il ponte è la toccante immagine dei due aspetti della città: sopra il ponte la metropoli moderna, indaffarata e affollatissima, sotto il ponte i diseredati, la miseria, la malattia. Come in tutto il resto della città i due aspetti vivono in simbiosi e contribuiscono a rendere la città unica al mondo. Proseguimento per il Giardino Botanico che sorge sulle rive occidentali del fiume Hooghly coprendo un’area di 273 acri. La maggior attrazione del Giardino è una pianta gigante dell’albero baniano (banyan tree) che si dice abbia la seconda più grande chioma al mondo. Nel pomeriggio visita del Victoria Memorial, un maestoso edificio in marmo bianco proveniente dal Rajasthan che fu inaugurato nel 1921 dal Principe del Galles. La giornata si conclude con la visita dell’ Indian Museum, fondato nel 1814 da un botanico danese, Nathaniel Wallich. Il museo è stato spostato l’edificio attuale nel 1875 ed è stato aperto al pubblico nel 1878. Ospita circa 60 gallerie, composto di sei settori principali d’arte, archeologia, antropologia, l’industria, la geologia e la zoologia. Il museo ha tre piani e si estende su una superficie di 930 mq. Al termine rientro in hotel. Pernottamento in hotel.
4° giorno: Calcutta/Bagdogra (volo) /Darjeeling (100km, circa 3 ore)
Dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto e volo per Bagdogra (un’ora). All’arrivo, trasferimento a Darjeeling, la regina dell’Himalaya,a 2.135 m slm, una delle aree di produzione di tè più prestigiose del mondo. Ai piedi dell’Himalaya, da oltre 150 anni si producono alcuni tra i migliori tè neri del mondo. Suggeriamo una passeggiata nel bazar. Sistemazione presso l’Hotel Mayfair Resort (o similare). Pernottamento in hotel.
5° giorno: Darjeling
Sveglia di prima mattina per la visita a Tiger Hill a 2.590 m di altitudine e punto spettacolare per vedere l’alba che illumina la cima innevata del Monte Kanchenjunga (la seconda vetta più alta del mondo) e altri meravigliosi picchi himalayani. Rientro in hotel per la prima colazione ed intera giornata dedicata alla visita della città. Darjeeling è internazionalmente nota per il suo tè nero e la Ferrovia Himalayana del Darjeeling, dichiarata Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO. Le piantagioni di tè risalgono alla metà dell’Ottocento e sono una delle eredità inglesi. Gli imprenditori hanno sviluppato propri ibridi e originali tecniche di fermentazione delle foglie, dando origine a un tè tra i più apprezzati nel mondo, soprannominato “lo champagne dei tè”. La Ferrovia Himalayana, che collega la città con il fondovalle e le pianure resta una delle ultime ferrovie a vapore in servizio dell’India. Pernottamento in hotel.
6° giorno: Darjeeling/Pelling (Pemayangtse) - (110 km, circa 6 ore)
Prima colazione e partenza per Pelling, situata a 2.150 m slm, ai piedi dell’Himalaya,buona base di partenza per trekking ed escursionismo alpino. Pranzo al sacco. Sistemazione presso l’Hotel NorbhuGang (categoria turistica) o similare e nel pomeriggio visita al Monastero di Pemayangtse, fondato nel 1705, il più prestigioso della regione, in cui spiccano favolosi dipinti e un grande stupa in legno finemente lavorato e ottenuto da un unico pezzo di legno. Pernottamento in hotel.
7° giorno: Pelling / Gangtok (115 Km, circa 4 ore)
Prima colazione in hotel, in mattinata escursione al Monastero di Sangocholing.Nel pomeriggio partenza per Gangtok, capitale del Sikkim, piccolo stato himalayano,famoso per le orchidee e i fiori, ma anche per la forte influenza della cultura tibetana. Il tragitto si snoda lungo una strada di montagna nel cuore di un vergine territorio alpino disseminato di laghetti e cascatelle. Arrivo a Gangtok, sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento in hotel.
8° giorno: Gangtok / Rumtek / Gangtok
Prima colazione in hotel. Ed intera giornata dedicata alla visita della città iniziando dell’Istituto di Ricerca di Tibetologia, il Santuario delle Orchidee a Deorali che ospita più di 200 varietà di questi fiori affascinanti. Si prosegue con il Monastero di Enchey, lo Stupa di Do DrulChorten, uno degli stupa più sacri dello stato, con ben 108 ruote di preghiera. Nel pomeriggio escursione al monastero di Rumtek. Rientro in hotel. Pernottamento in hotel.
9° giorno: Gangtok/Rangpo/Jaigaon
Dopo la prima colazione, partenza per Jaigaon, piccola località di frontiera con il Bhutan. Arrivo previsto nel pomeriggio e tempo libero a disposizione. Sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento in hotel.
10° giorno: Jaigaon/Phuentsholing/Paro
Dopo la prima colazione, partenza per Paro. Lungo il percorso sosta per la visita al monastero di Kharabandi Gompa, costruito dalla Regina Madre Ashi Phuntsho Choedron nel 1967 e circondato da un bellissimo giardino tropicale. Proseguimento per Paro attraverso paesaggi mozzafiato che si snodano lungo la grande catena himalayana, fino a raggiungere i 2.800 metri di altitudine. Nel pomeriggio, arrivo a Paro (2.200mt slm), situata al centro di una dolcissima vallata dominata dal Monte Chomolhari, in cui le risaie si alternano ai boschetti di salici. Sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento in hotel/guesthouse (3*).
11°giorno: Paro
Intera giornata dedicata alla visita di Paro. Si visita il Kyichu Lhakang, uno dei più antichi templi del Bhutan, che ospita interessanti sculture e pitture murali, il bazar e, soprattutto, il Rimpung Dzong, uno dei più grandi e importanti templi del paese la cui fondazione risale alla metà del XVII° secolo. All’interno, si possono visitare le sale cerimoniali, le scuole (con i piccoli monaci vestiti di rosso che ripetono litanie e imparano a leggere) e le cucine, sulle cui pareti affumicate si stagliano lucide brocche di rame. Pernottamento in hotel/guesthouse.
12° giorno: Paro/Thimpu
Dopo la prima colazione, partenza per Thimpu (2.400mt slm), la capitale religiosa, commerciale e politica del paese, tranquilla cittadina in cui la tradizione si fonde con la modernità. Sistemazione nelle camere riservate. Pranzo in un ristorante locale e nel pomeriggio primo giro orientativo della città e del caratteristico mercato. Pernottamento in hotel/guesthouse (3*).
13° giorno: Thimpu
Intera giornata dedicata alla visita della città. Thimphu si apre sul fondo di una valle fertile e soleggiata a 2400 m di altezza. Su tutto domina la bianca costruzione del Tashico Dzong (“il forte della fede religiosa”), la fortezza a torrioni con tetti sovrapposti, sede amministrativa del governo del Bhutan. La visita prosegue con il grande Chorten elevato in memoria del re Jigme Dorje. Le strade commerciali sono fiancheggiate da edifici costruiti secondo l’architettura tradizionale e da una serie di negozi gestiti da mercanti tibetani dove è possibile fare interessanti acquisti sia di oggetti di artigianato che religiosi (ad esempio le lunghe trombe di ottone e rame usate durante le cerimonie). Pernottamento in hotel/guesthouse (3*).
14° giorno: Thimpu – Phunaka - Wangduephodrang
Dopo la prima colazione, partenza per Phunaka attraversando lo spettacolare passo di Dhuchula (3.050mt slm). Arrivo a Punakha (1300m), l’antica capitale del Bhutan, ancora oggi sede del potere spirituale, il Je Khempo, che qui si trasferisce durante i mesi invernali. La cittadina è dominata dal grande Dzong, complesso di templi di varie epoche, che ospitano alcuni bellissimi mandala. A causa di incendi e terremoti, lo Dzong ha subito molti danni e sono state effettuate ricostruzioni e aggiunte all’antico tempio del 1637. La visita dell’interno dello dzong è effettuabile solo tra giugno e novembre, i mesi in cui il governo si trasferisce a Timphu. Nel pomeriggio escursione al caratteristico villaggio di Wangduephodrang (1.300mt.) situato a pochi chilometri a sud di Phunaka. Pernottamento in hotel/Guesthouse (3*).
15° giorno: Wangdiphodrang/Jakar (Bumthang) (208Km/4 ore)
Dopo la prima colazione, partenza per Jakar attraversando il passo Pelela (3.150 mt.). Lungo il percorso sosta a Tongsa per la visita dello Dzong più importante del Buthan. Proseguimento per Bumthang attraverso caratteristici villaggi dove le donne tessono coloratissime lane per la preparazione degli yattas. Arrivo in serata e sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento in hotel/guesthouse (3*).
16° giorno: Bumthang (Ura Tsechu Festival)
Prima colazione in hotel ed intera giornata per assistere al festival di Ura. Il Tsechu Ura è un festival di cinque giorni che attira un gran numero di abitanti dei villaggi locali. La festa viene celebrata nel cortile del Tempio Ura Lakhang e comprende una serie di danze mascherate eseguite da monaci e laici. Come altri tsechus del Bhutan, le danze diUra Tsechu sono anche esibite in onore del Guru Rinpoche. Le feste sono una grande opportunità per immergersi nel senso della religione e del Bhutan e per vedere le persone nei loro abiti migliori che si divertono con i loro familiari e amici, per guadagnare dei meriti partecipando alla festa. Questa festa attira meno turisti rispetto a quelli Thimpu e Paro. Pernottamento in hotel/guesthouse (3*).
17° giorno: Bumthang – Mongar
Dopo la prima colazione, partenza attraverso la pittoresca valle di Ura per la visita dei templi e della vita quotidiana dei villaggi locali. Lungo il percorso visita allo Dzong di Bayakar, costruito nel XIII sec. da Shabdrung Nawang Namgyal, il primo re religioso del paese. Si raggiunge il Thrumshing National Park. Proseguimento salendo attraverso il passo di Thrumshing La (3750 m). Poi si scende lungo un versante roccioso segnato da numerosi corsi d’acqua e cascatelle fino alle rovine del Shongar Dzong, costruito intorno al 1100 in posizione strategica per il controllo delle carovane che si spostavano tra Bhutan orientale e Bhutan occidentale. In serata si raggiunge la cittadina di Mongar (1600 m). Sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento in hotel/guesthouse (3*).
18° giorno: Mongar – Trashigang
Dopo la prima colazione partenza verso est per Trashigang attraverso il passo Kori La (2.400 m.). Arrivo a Trashigang (1.070 m.) e visita dello dzong in posizione dominante, su un alto promontorio, rispetto alla confluenza del Drangme Chhu e del Gamri Chhu. L’edificio fu costruito nel 1667 da Mingyur Tenpa, il terzo desi (il governatore laico) del Bhutan. La sua struttura è piuttosto insolita, perché il corpo amministrativo e quello monastico si affacciano sul medesimo cortile interno. Nel pomeriggio escursione al pittoresco tempio di Gom Kora: il verde lussureggiante dei campi, gli abiti rossi dei monaci, e il giallo del tetto del tempio si mescolano ai colori delle pitture buddhiste e al corso impetuoso del fiume che scorre nei pressi, conferendo al luogo un’atmosfera idilliaca. Si racconta che Guru Rinpoche usava meditare in una grotta alla base di una grande roccia nera che si trova dietro al tempio. All’interno dell’edificio sacro sono conservati numerosi oggetti sacri che apparvero miracolosamente sul posto, o vi furono portati da Guru Rinpoche come ad esempio un pesante uovo di Garuda in pietra, sicuramente la reliquia più imponente, e una pietra di forma fallica appartenuta a Pema Lingpa. Sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento in hotel/guesthouse (3*).
19° giorno: Trashigang – Kanglung – Womrong – Samdrup Jongkhar
Dopo la prima colazione partenza per Kanglung (1870 m.), sede dello Sherubtse College (Montagna della Conoscenza), l’unico college di tutto il Bhutan. Proseguimento per il villaggio di Khaling per la visita del centro di tintura e tessitura delle tipiche stoffe bhutanesi. Pranzo a picnic nei pressi di Womrong, per ammirare il Zangto Pelri Lhakhang decorato con meravigliosi dipinti murali. Nel pomeriggio partenza per il Pemagatshel Dzongkhang, la “Beata Terra del Loto”, il più piccolo distretto del Bhutan. Visita dello Yongla Goemba, uno dei santuari più venerati del Bhutan orientale, fondato nel XVIII secolo su una montagna dall’aspetto di phurba (corto pugnale a tre lame usato in particolari rituali). Proseguimento della discesa verso la pianura dell’Assam sino alla frontiera di Samdrup Jonkhar (170 m.). Sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento in hotel/guesthouse (3*).
20° giorno: Samdrup Jongkhar – Guwahati
Dopo la prima colazione partenza per la frontiera con l’India, si lascia il Bhutan per entrare nella regione indiana dell’Assam. Espletamento delle formalità di frontiera e proseguimento per Guwahati, situata sulle rive del Brahamaputra. Pranzo libero. Nel pomeriggio visita di Guwahati, particolarmente famosa per il suo Kamakhya Temple, considerato uno dei più sacri nel mondo. Al di sopra di esso se ne trova uno più piccolo, il Bhubaneshwari da cui si può avere una vista imperdibile sulla città sottostante soprattutto al tramonto! Nelle vicinanze è possibile visitare altri templi e santuari come il Shiva temple e il Navagraha temple. Sistemazione nelle camere riservate. Pernottamento in hotel.
21° giorno: Guwahati/Delhi/Italia
Dopo la prima colazione, trasferimento in aeroporto e partenza con volo di linea per l’Italia con arrivo previsto nel pomeriggio.
IMPORTANTE: il presente programma di viaggio è indicativo e potrebbe subire delle variazioni in base all’operatività dei voli ed all’ accessibilità dei siti. Il programma definitivo verrà riconfermato al momento della richiesta del preventivo.